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Mercoledì 15 Aprile 2020
Muore lo scrittore e filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre

Il 15 aprile 1980 muore a Parigi (Francia) lo scrittore e filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre che nasce il 21 giugno 1905 a Parigi. Attratto dalla fenomenologia di Husserl e dall'esistenzialismo di Heidegger, pubblica nel 1938 il romanzo "La nausea" che lo rende famoso, e nel 1943 l'opera filosofica "L'essere e il nulla" che lo colloca tra i principali esponenti dell'esistenzialismo francese del secondo dopoguerra, contraddistinto dall'analisi dell'azione etica in cui la coscienza intesa come assoluta libertà si scontra con la brutale inerzia della realtà. Interprete e portavoce della profonda disgregazione dei valori tradizionali, Sartre sviluppa tutto il suo pensiero in termini di costante polemica anti-borghese. Nella seconda fase del suo pensiero (Critica della ragion dialettica, primo volume 1960), dopo un lungo e attento ripensamento del marxismo, i problemi centrali non sono più l'individuo e la sua coscienza in rapporto al mondo esterno, ma il condizionamento sociale e storico dell'individuo. Nel 1964 viene attribuito a Sartre il premio Nobel per la letteratura che il filosofo, coerente con le proprie idee, rifiuta. Tra le opere di teatro: "Le mosche" (1943), "A porte chiuse" (1944), "Le mani sporche" (1948), "I sequestrati di Altona" (1959). Tra le opere di filosofia e saggistica: "L'immaginazione" (1936), "L'essere e il nulla" (1943), "L'esistenzialismo è un umanesimo" (1946), "Che cos'è la letteratura?" (1947), "Marxismo e esistenzialismo" (1963), "I comunisti e la pace" (1969) e la serie "Situazioni" (pubblicata dal 1947 al 1976).

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